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Un nuovo viaggio a dito, tra fotografia e letteratura, a seguire l'esplorazione sin dove le mappe finiscono e l'immaginazione si fa finalmente vista. E sono nuvole che sembrano mari, terreni d'Astolfo dietro a una spiaggia, frangenti metafisici e cieli neri su cui si staglia la sagoma bianca dei larici, e tracce che ci fanno tornare, percorrendole a dito, di nuovo alle mappe. Perché, come dice Stevenson, se uno non ha mai cercato tesori nascosti non è mai stato un bambino. Gli autori Amici questa volta raccontano quattro viaggi, in giro a perdersi, con tutti i mezzi a disposizione (a piedi, in van, in bicicletta, sugli sci). Ne esce una nuova piccola antologia di immagini suggestive che alcune parole, altrettanto arbitrariamente scelte, accompagnano: come il libro che in tenda, prima che cali la notte e la foresta taccia (si fa per dire, ché la foresta non tace mai), ci scalda i pensieri. Immagini che sono anche un calendario, orgogliosamente finito a mano, per un nuovo progetto cui Festamobile è lieta di aver prestato anche quest'anno un piccolissimo contributo.